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La Pizza

La Pizza

Alessandra Grandi (April 14, 2010)

Quando ho scoperto che hanno ragione a dire che Manhattan e` il centro del mondo.
Ho trovato la pizza e il calore di casa nel cuore del West Village.

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E voi direte, addirittura un post vuoi dedicare alla pizza?
Ed io rispondo, sì.
Perchè qui siamo stranieri, qui siamo esuli, immigrati, clandestini. Siamo italiani, che suonano il mandolino e mangiano la pizza. Ma poi di quella pizza si lamentano sempre perchè non è come quella di cui si vantano tanto, che sanno fare solo loro.


Allora arrendiamoci agli stereotipi, alziamo le mani e facciamo gli italiani.
Voglio una pizza vera.

Non la pizza che mi prepara tristemente un russo pieno d'aglio, mentre alla radio passano Azzurro remix.
Non la pizza che si mangia miseramente in pochi morsi e finsice dopo due slides. Perchè gli americani, ve lo devo dire, sono strani.
Sono capaci di ingurcitare un panetto di burro intero, un hamburger da 12 Kg, la bistecca di un brontosauro, una torta al cioccolato ad otto strati, un'insalata grande come un campo di calcio...ma poi la pizza due/tre fette sono già troppe. E hanno anche il coraggio di dirti "ma come fate voi italiani a mangiarne una intera?", ah noi???

Quando questa sera mi hanno detto: ti porto a mangiare la vera pizza napoletana nel Greenwich Village ci ho creduto poco. Sarà l'ennesima pizzeria di italiani destinata agli americani, che è come andare in un ristorante cinese ad Ostia e pensare di stare a Pechino. Nun se po.
E invece la pizza era davvero napoletana. Davvero buona come piace a noi.
I proprietari sono davvero italiani (non italiani di quinta generazione, nati e cresciuti nel Bronx, che si chiamano Tony o Vinny).
Da Keste’ al 271 di Bleecker street, mi sono sentita per un momento trascinata fuori da Manhattan, se non fosse stato per la strada che mi scorreva davanti agli occhi, la piccola libreria sul marciapiede opposto, il Deli accanto, le persone in fila fuori con il sorriso congelato...era l'incrocio perfetto di mondi che non hanno bisogno di visti o passaporti per raggiungersi.

E, dulcis in fundo, ci hanno consegnato al tavolo una pizza calda con la nutella....bonta’.

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