Se potete evitate...
Se potete evitate...
Un passo indietro nel tempo...Dicembre 2009, quando stava per arrivare il Natale ed io scoprivo il prezzo dell'amore...e le follie newyorchesi
Sì, lo so che non bisogna essere un genio per capirlo, e dovevo dare un significato a quel sentore di puzza di bruciato che si faceva più forte ad ogni mio passo verso il suddetto negozio! Ma non sapevo bene dove altro andare, finora la mia attenzione è stata catturata da altri tipi di negozio e speravo che pensare intensamente a mio nipote mi avrebbe permesso di sopportare ogni straziante fatica.
Ho scoperto quanto lo amo. Nel senso che quando sarà più grande potrò rinfacciargli quei venti minuti nel girone dell'inferno e quantificare il mio amore.
Vi propongo un'immagine che spiega meglio di tante parole: all'ingresso di questo famoso negozio c'è una ruota panoramica.
Ripeto, per chi fosse confuso: c'è una ruota panoramica.
Non finta, si muove, gira e fa credere alle persone che sia fantastico girare come un criceto dentro una ruota senza un panorama intorno. Quello che vedono da ogni prospettiva sono giocattoli, scale mobili e gente stupita che li guarda con il naso all'insù. E quelle ombre fugaci che vedono passare sono i pensieri che attraversano quelle menti appoggiate a terra. Ne ipotizzo qualcuno:
chi me lo ha fatto fare (in 35 lingue diverse!), lo voglio (bambino), costa troppo (madre), mi tocca vestirmi da Babbo Natale anche quest'anno (padre), mantieni la calma (io).
Dal momento che la scommessa con me stessa è uscirne viva il più presto possibile, mi avvicino ad un commesso (essere umano che ammiro infinitamente in questo momento) e gli chiedo dove posso trovare un gioco per un bambino di quattro anni che non parla inglese (la metà dei giochi è parlante) e che ama i mostri.
Terzo piano.
Al terzo piano c'è la sezione LEGO con grattacieli di mattoncini e King Kong appeso sulla cima. A fianco, nel terzo piano, c'è un Tirannosauro Rex che muove la testa, spalanca la bocca e urla. E io penso: "come ti capisco".
Il mio sguardo vaga disperato e concentrato sulla miriade di arnesi esposti, nel tentativo di non rimanere abbagliato dai flash di chi trova spettacolare il povero dinosauro incazzato. Resisto alla tentazioni di sollevare di peso chi mi si blocca davanti e finalmente trovo il regalo giusto. Non è un mostro, ma il piccolo personaggio che mio nipote adora (e pure io).
Dopo diversi tentativi a vuoto, identifico finalmente la fine della fila per la cassa. Pago e scappo. Ho un mal di testa atroce e un dinosauro che urla nella testa.
Ma spero che a mio nipote il suo regalo da Times Square piaccia...ma a lui poi che gliene frega da dove viene, tanto poi ringrazia Babbo Natale!!!
NOTES ITALIANE | i-ITALY
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