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Quante vite ci sono in una vita sola?

Quante vite ci sono in una vita sola?

Alessandra Grandi (March 31, 2010)
Alssandra Grandi

La vita che vorrei è quella che fatico ogni giorno a costruire.

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Perchè gli amici lontani mi chiedono se è davvero possibile una vita diversa?
Certo che sono possibili le vite diverse, e non serve la mia piccola esperienza a raccontarlo. Non serve un biglietto aereo, un po' di follia o un blog a testimoniarlo.

La vita è fatta di giorni che chiedono di essere diversi gli uni dagli altri. Ci ho messo troppo forse anche io a rendermene conto, ad accettare che con un po' di sforzo possiamo costruire davvero i nostri giorni e non lasciare che siano loro a trasportarci in una vita estranea.
Negli ultimi anni non facevo che replicare i giorni e le ore. Gli stessi gesti ogni mattina, le stesse parole scandivano i saluti, le stesse sere chiudevano i pomeriggi senza tempo. Ogni tanto andavo al cinema, non spesso come avrei voluto. Ogni tanto scoprivo qualche buon libro, ma non quanti speravo di leggerne. Pochi nuovi amici e poche nuove conoscenze che potessero ispirare nuove mete da raggiungere.
L'impegno lo concentravo nel rafforzare, comnprendere e stimolare le vecchie amicizie. A volte a caderci dentro ad occhi chiusi.
Se qualcuno mi chiedeva come era stata la mia giornata rispondeve "come sempre" e nel dirlo sentivo un tremito, una spaccatura, una lacrima penetrare nel tessuto molle della mia anima. Non siamo qui per vivere lo stesso di sempre.

Da forse quasi due mesi non passo un giorno intero in casa (che ogni tanto proprio male non farebbe). Non accendo più la televisione, e purtroppo leggo anche molto poco (questo è malissimo!). Incontro persone nuove, osservo il mondo che intorno a me cambia e si confonde, mi ritaglio una vita che sa di me.
Lentamente queste strade diventano familiari, gli accenti si rendono comprensibili alle mie orecchie, le abitudini sono parentesi e non pagine.

Oggi dicevo a Laralyn che dovrebbe vedere Into the wild, le piacerebbe. E lei mi ha raccontato di un suo amico che ha fatto un corso di sopravvivenza. Potrebbe vivere nella natura selvaggia e sopravvivere. E' un uomo che non ha paura di essere ciò che nel suo presente aspira a diventare. Sceglie un percorso, sente di dover costruire qualcosa (un'attività ad esempio, o un viaggio), lo fa con tutta la ragione e la convinzione possibile e la mantiene finchè sa che quella realtà gli appartiene.
Quando capisce di doverla superare, la lascia libera e va avanti.
Adesso si è iscritto all'università e ha deciso di studiare medicina.

Viviamo in una società in cui tutti si vantano di essere sinceri e onesti, e credono che dire ogni cosa che si pensa sia la virtù più grande.
Io non ci credo. Io credo che a volte sia più opportuno stare zitti, ma fare sempre ciò che onestamente crediamo sia la cosa giusta da fare. Saremo onesti se sapremo ascoltarci e assecondare la vita che ci invita ad essere felici.
Gli americani hanno molti difetti, ma nella loro dichiarazione d'indipendenza hanno previsto il diritto a perseguire la felicità....se riteniamo che la nostra intima, piccola ed essenziale felicità sia altrove, è nostro diritto e dovere andare a cercarla.
In questo io credo.

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