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Art exhibition...o solo exhibition?

Art exhibition...o solo exhibition?

Alessandra Grandi (February 2, 2010)

In veste di antropologa (o zoologa) in giro per Manhattan alla scoperta delle dinamiche sociali degli abitanti di questa giungla metropolitana. Tra quadri e realtà...

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Novembre 2009


Ogni giovedi a Chelsea, nell' Art Gallery District, si aprono le porte di una galleria d’arte. Un’occasione per avvicinare l’arte alla gente...o forse un’occasione per la gente di bere gratis e incontrare altra gente che beve, e nel mentre di mostrarsi interessati all’arte.
Ieri sono andata ad indagare. Perchè non sono solo una viaggiatrice, o una stager, o una romanziera in fieri...ormai ho anche il compito, molto serio, di riportare attentamente le dinamiche sociali di questa metropoli a beneficio dei miei lettori. Sono un’inviata senza mandato.
 
Mi aggiravo dunque tra la folla rumorosa con lo sguardo di un’antropologa al lavoro. O forse di una zoologa. Perchè dietro le grandi tele moderne appese alle pareti, sotto la musica assordante, dentro i cocktail e soprattutto tra le molecole di desiderio e conquista che si espandevano nell’aria, si celava una scena di caccia collettiva.Non era un open space di Chelsea, era la savana.
Eppure per quante donne in ghingheri e bellissime si aggirassero, più come predatrici che come prede, non c’erano abbastanza uomini in ghingheri e bellissimi. Il che ha spalancato uno scenario deprimente. Solo le giraffe, alte ed eleganti, hanno il permesso di abbeverarsi indisturbate alla fonte (per lo più fonte di vodka e testosterone).
Loro hanno il potere. I maschi intorno a loro più che altro assomigliano a leoni marini, quindi abbiamo creato una savana degna di New York.

Quanto a tutte le altre, a loro non resta che sopportare il caldo delle feste (sperando che il trucco non si sciolga), sopportare le specie peggiori di leoni marini e sperare che le giraffe sbattano la testa contro il soffitto!!
Esito delle mie ricerche: la lotta per la sopravvivenza della specie sarà dura.

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