le tribolazioni di un mandarino semplice
il bar per entrare dovevi superare sempre delle frasche
farti largo tra i rami dell'aranceto che in fondo non aveva mai accettato
la casa in mezzo a lui
un bar normale semianonimo sulla statale
la stampa locale consultazione libera
vado subito alla nera
oggi è una giornata tranquilla
non hanno ammazzato nessuno
un po di usura e molta droga
anche la nera che noia
chiedo una spremuta
la signora di fretta mi dice abbiamo solo la Santal
ok non la voglio la Santal
grazie
esco e a terra vedo un mandarino
non lo prendo ma lo considero un amico
passano gli anni i mesi i secoli
arrivo al Teatro Puccini
mangiamo tutti insieme a destra del tavolo
una scatola di mandarini
lo riconosco è lui
c'è la fatta
è arrivato a Firenze
è sfuggito alla Santal
e alla crudeltà della statale
lo guardo lo prendo me lo mangio
è dolce delicato fresco
è stanco
è amaro
ma felice
si può essere un mandarino felice oggi?