Guardo e cerco New York nelle piccole cose, convinta che nella vita i dettagli strutturino la forma ed i colori dei corpi. Ci componiamo di difetti, perfezioni e invisibili certezze.
Ho sempre pensato che la vita, o anche solo i problemi o i piccoli drammi, visti da vicino, segmentati e collocati in un altro spazio facessero meno paura.
Allo stesso modo sto scoprendo che i dettagli delle cose belle mi aiutano a guardare la bellezza intera in un modo più onesto e completo.
New York non sarebbe così bella ed emozionante senza le foglie gialle e rosse sugli alberi in autunno, senza i vialetti di Central Park, che diventano un imprevisto nella città.
Non sarebbe così bizzarra senza l'immagine di un puro ottimista che gira per la metropolitana più lurida del mondo con tre camice bianche completamente scoperte e impunite.
Non sarebbbe così allegra senza i musicisti agli angoli impervi delle strade.
Non sarebbe, in un'ora sola, silenziosa senza il mantello del tramonto.
Non sarebbe così vera e crudele senza le stesse pene negli occhi di uomini diversi.
Non sarebbe generosa se non ti sorprendesse all'improvviso mostrandoti qualcuno di inaspettato.
E così, nello stesso modo, l'amore non sarebbe splendido e spietato senza il totale abbandono nella fiducia. C'è chi sta scoprendo la forza e la comprensione della fiducia e chi sta sperimentando la paura che alle sue spalle si nasconde.
In entrambi i casi si tratta di dettagli, le sfumature e le curve che danno forma all'insieme.