Un concerto nel carcere di Locri, una delle capitali della Ndrangheta
Andare in carcere non è mai troppo bello
anche se ci vai per suonare
a luglio con 40 gradi le poltroncine di mistoterital
sono una tortura
siamo a Locri una delle capitali della Ndrangheta
e siamo venuti a suonare in galera
con i Marvanza e Marco Calliari
reggae dance hall nostrana e songwriter del Quebec
l'atmosfera è rilassata il pubblico si coinvolge
al lato del palco del piccolo teatro ci sono due ventilatori
che sparano un vento della madonna
se mi prendono nella schiena mi sa che devo fermarmi a dormire qui
l'agriturismo medio calabro lo odio
pare che ti fanno sempre un piacere
riassunto
in un giardino pieno di arance chiedi una spremuta
e hanno solo succo industriale
i coglioni mi scendono a terra e ballano il tango
con le arance marce che nessuno ha raccolto
affanculo se ne devono andare
in carcere è diverso
c'ero passato anni fa a Bologna per un fatto vecchio
ma avevo 24 anni era tutta un altra musica
mi ero mangiato una torta intera di mariuana
altro che cazzi
ho visto pure dante Alighieri
in carcere ci sono facce
gruppi di gente dello stesso paese
romania albania san luca plati' insomma un po tutto il mondo
dal palco poi dico -ci vediamo fuori-
e la guardia mi guarda strano
e allora mi correggo – al massimo ci vediamo dentro-
l'importante vedersi prima o poi
senza sbarre senza ventilatori e senza agriturismi
liberi
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