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Io, Francis Ford Coppola e la nostra famiglia da Bernalda

Io, Francis Ford Coppola e la nostra famiglia da Bernalda

Alessandro Milone (October 5, 2016)

Intervista a Michele Salfi Russo, autore de "Il Fischio di famiglia", la storia della famiglia Coppola, tra Italia e Usa

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“E così ho cominciato una lunga ricerca per conoscere le origini della mia famiglia. Passo dopo passo stavo ricostruendo l’albero genealogico dei Coppola; erano lontani, ma non ho mai perso la speranza”.
 
Speranza e tradizione, “The Family Whistle - Il fischio di famiglia” è una emozionante storia di speranza e tradizione.

 
Il film documentario, realizzato con passione da Michele Salfi Russo, con l'aiuto della cineteca Lucana, prodotto dalla Ulisse Cultural Association e presentato da American Zoetrope , premiato con l'Indie Spec Best Cinematography Award al Boston International Film festival,  narra la storia straordinaria della famiglia Coppola, partendo dai sogni di nonno Agostino Coppola, immigrato negli Stati Uniti alla ricerca di fortuna da un piccolo paese lucano, Bernalda, per arrivare alle più fortunate vite dei suoi nipoti e discendenti, Francis Ford, Talia Shire, Nicolas Cage e Sofia.
 
Michele scopre da piccolo di essere parente dei Coppola. “Mi ricordo – ci ha raccontato il regista - che quando avevo all’incirca 10 anni ed uscì al cinema il Padrino I, i miei genitori discutevano di un certo parente lontano americano, Francis Ford Coppola, regista del film”. Una volta cresciuto Michele si dedica con grande determinazione a ricucire i contatti con i lontani cugini americani per ricostruire, insieme con loro, l’albero genealogico di quella famiglia, di registi, cineasti e attori che ha fatto storia della cinematografia americana.
 
“Alcuni anni dopo, nell’aprile del 1988, riuscì dopo vari tentativi a scrivere una lettera a Coppola. Mi rispose, scusandosi del ritardo, un paio di mesi dopo. Da quel momento iniziammo a vederci, la prima volta mi porto con se ad Atene dove stava girando un film. Poi ritornò sempre più frequentemente a Bernalda. E una sera, davanti al camino di casa, mi affidò un compito: un film sulla storia della nostra famiglia”. E che responsabilità, dover girare un film sulla storia della famiglia di uno dei registi più importanti al mondo. “Mi ricordo l’emozione la prima volta che Francis vide una bozza del docufilm. Eravamo ad un matrimonio con la famiglia al completo, lo fece vedere a tutti e mi disse: ben fatto. Era il suo benestare per poter completare il lavoro”.
 
Tornando alla storia, il capostipite della famiglia, nonno Agostino Coppola, partì nel 1904 da Bernalda. In cerca di fortuna e all’ombra della Statua della Libertà, dopo aver superato, come tutti gli altri immigrati italiani e non, i rigidi controlli imposti dalle autorità statunitensi per l’immigrazione, ad Ellis Island, riuscì a fare degli Stati Uniti, per sé stesso e per i suoi cinque figli, la sua casa. Nonostante le difficoltà, la povertà, la discriminazione e la colpa di essere italiani, Agostino ce l’ha fatta. Inventò il videophone, un sistema con cui venivano sincronizzati i primi commenti sonori dei film muti. Il figlio Carmine è stato primo flauto di Toscanini (suoi alcuni motivi nella colonna sonora del Padrino II). Fino ai nipoti, Francis e Talia, attori, registi. Una famiglia spontaneamente dedita all’arte, alla musica, al cinema. In America, come in Italia.
 
Il documentario, girato tra l’Italia e gli Stati Uniti riesce nell’affascinante impresa di ricucire le storie di famiglia narrate da Francis Ford alle testimonianze dei compaesani di Bernalda riportando in vita, tramite antiche immagini in bianco e nero e commoventi ricordi d’infanzia, un passato denso di tradizione; la tradizione del fischio, per esempio. Perché come ogni famiglia di Bernalda, anche i Coppola avevano il loro fischio di famiglia con cui riconoscersi.
 
Il documentario è una storia di speranza e di successo, quelli di nonno Agostino, che senza mai arrendersi combatté povertà e difficoltà per garantire alla sua famiglia un futuro meraviglioso; quelli di Michele che per anni ha lavorato per  recuperare i rapporti con la famiglia lontana. Non solo. Il documentario è, però, anche un inno all’importanza delle radici. Non sono forse quella tradizione italo americana e quel senso di appartenenza così forte ad aver ispirato un capolavoro come “Il Padrino?”.
 
Quella dei Coppola è un'unica famiglia separata dall’oceano e dagli anni che in realtà non si è mai lasciata. Sono tantissimi i punti in comune, fisici, ma soprattutto caratteriali. “Attraverso l’incontro con il ramo americano – dice Michele - ho avuto la possibilità di verificare la nostra vera identità, le nostre vere radici. In America sono rimaste congelate. Loro parlano con vocaboli che usavano i miei nonni. Raccontano fatti, aneddoti di anni e anni fa, come se fossero accaduti ieri con una particolarità estremamente vera e dettagliata e con molto più entusiasmo di tanti parenti italiani. Come se non fossero mai andati via da Bernalda. Ho vissuto il passato di Bernalda attraverso i racconti dei miei parenti italoamericani”.

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Il documentario

E` possible che a Casa Italiana o alla Calandra noi possiamo vedere questo film? Sarebbe bello!