Domenico Nesci: il “Mastroianni del Duemila”?
Domenico Nesci: il “Mastroianni del Duemila”?
Se negli Stati Uniti le tecniche di “seduzione alla carbonara” Di Domenico Nesci funzionano, sui blog italiani si è accesa la polemica sugli stereotipi del maschio latino e sul perché l’uomo italiano, nel 2008, viene dipinto come uno che si fa leccare i piedi da una donna.
La mia personale ignoranza in tema di reality show mi ha portato alla conoscenza di Domenico Nesci solo di recente, senza sapere che il compaesano negli Stati Uniti è una vera e propria star.
Ho iniziato così a cercare notizie su google riguardanti Domenico Nesci ed il reality, andato in onda su Mtv lo scorso marzo, di cui è stato il protagonista, That’s Amore, ed ho appreso, con stupore, che Nesci non è una star solamente negli Usa ma anche in Italia, tanto che proprio in questi giorni sono state trasmesse, anche nel nostro paese, le ultime puntate del fortunato reality.
Per chi come me ancora non lo conoscesse, stiamo parlando di un ragazzo di ventisette anni, di origini calabresi, cresciuto nel bergamasco, emigrato prima in Australia e poi negli Stati Uniti, con il pallino di sfondare nel mondo dorato dello spettacolo, e a quanto pare c’è riuscito. Fino a qui nulla di particolare, dal momento che la particolarità ed il motivo del suo personale successo risiedono in quello che è il format dello stesso reality, di cui è appunto il protagonista: ambientato in una villa faraonica colorata di rosso, bianco e verde, Domenico è sottoposto all’arduo compito di dover scegliere una delle 15 ragazze che nel ruolo di corteggiatrici sono disposte a fare di tutto pur di essere l’oggetto della scelta di Domenico. In questo contesto il protagonista ha dato libero sfogo a qualsiasi tipo di stereotipo del maschio italiano, e ad ogni tipo di luogo comune legato al nostro paese: basti pensare che il confessionale, tipico di qualsiasi reality show degno di questo nome, è caratterizzato da una tovaglia a quadrettini, con appesi ad una corda provoloni, salsicce e pomodorini.
Se negli Stati Uniti le sue tecniche di “seduzione alla carbonara” lo hanno fatto diventare il “Mastroianni del Duemila”, come lui stesso si definisce, sui blog italiani si è accesa una vera e propria disamina proprio su quegli stereotipi del maschio latino che Nesci incarna alla perfezione e sul perché l’uomo italiano, nel 2008, viene dipinto come colui che si fa leccare i piedi da una donna.
Forse come prevedibile, il punto di vista ed il giudizio italiano su That’s Amore e su Domenico Nesci non è propriamente positivo (“Sono imbarazzanti sia l’uomo che la trasmissione, e tanto per cambiare non facciamo nulla per allontanarci dagli stereotipi che al solito ci inseguono in giro per il mondo”, da TV-Blog), anche se non mancano commenti rincuoranti (“Meglio questo che italiani uguale mafiosi…”).
Ad ogni modo, come qualcun altro fa notare, nonostante la maggior parte di noi italiani non cuciniamo questi famosi spaghetti con le polpette, rimangono pur sempre l’oggetto di una delle scene più belle di “Lilly e il Vagabondo” (film di animazione della Disney), quindi lo stereotipo è esistito, esiste e penso proprio che continuerà ad esistere, ma paragonare Domenico Nesci a Mastroianni mi sembra piuttosto eccessivo.