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Sognare con W, really?

Sognare con W, really?

Stefano Vaccara (February 10, 2008)
Walter Veltroni

Walter Veltroni says "Yes, we can", but I don't trust him... yet

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“Dear Walter, I had a dream”. Sì mi è capitato, dopo averlo sentito fare i discorsetti, di sognare anche sulla politica italiana.

Immaginavo un vecchio esperto della partitocrazia col vestito nuovo del PD immedesimarsi così tanto nel “Yes We Can” di Obama, insomma che gli fosse piaciuta così tanto l’idea che proprio in politica si potesse non solo pronunciare slogan ma anche crederci, che son finito per sognare Walter il Vecchio trasformarsi in un inedito neonato Veltroni del yes we really can change l’Italia con lui. Ma “I had a dream” al passato purtroppo, un sogno segnato subito dall’assenza di futuro, destinato ad un brutto risveglio. Veltroni mi è tornato ad essere Walter il Vecchio non perché ha continuato a dire che avrebbe fatto correre il PD da solo senza la sinistra comunista, giusto così, troppi punti di disaccordo per allearsi o per fare anche solo delle intese elettorali e infatti anche per Bertinotti e Diliberto è una liberazione. No, mi è tornato vecchio Walter quando si è capito che non era stato sincero nel dire che solo la condivisione del programma avrebbe determinato l’accesso agli accordi col PD. Da quello che leggiamo su “Repubblica” sul trattamento ricevuto da uno dei migliori ministri del governo Prodi, la radicale Emma Bonino, come Walter escluda accordi per la difesa che Bonino e il suo partito ha fatto delle prerogative laiche della Repubblica, ecco che ci sparisce il neonato Veltroni e spunta il vecchio Walter con un prevedibile piano.

Lo scorgiamo il vecchio Walter grazie alle ultime mosse del suo “finto avversario”, lo stravecchio Berlusconi (solo d’età perché rispetto a Veltroni ha pur sempre vent’anni in meno di carriera politica): ma sì, ricordate il Caw (Cavaliere + Walter) due mesi fa? Alla caduta di Prodi si farà una campagna elettorale da “avversari”, lasciando fuori dalle proprie liste oltre che le ali estreme i rompiscatole che chissà cosa poi vorrebbere veramente che facessimo una volta al governo, per essere sicuri di avere il PD (DS+Margherita) e PDL (FI+AN+Mastella+Dini ma sì pure Casini...) tutti insieme e inamovibili al governo per “cambiare” l’Italia. Cioè, il dubbio su chi vincerà le elezioni di aprile 2008 è una farsa, il piano lo hanno già deciso: far finta di correre per poi, chiunque arrivi primo, fare la grande coalizione alla tedesca per “il bene” del Paese -  con la differenza che la Merkel ci aveva provato veramente a vincere così come i  suoi avversari socialdemocratici.

Qui il problema non è che in Italia non ci sia bisogno di una grande coalizione che faccia le riforme che una sola parte da sola non potrà mai fare. Il guaio grande e serio è che la coalizione che governerà l’Italia la stanno mettendo su prima del responso delle urne (dato che i cittadini comunque non possono scegliersi chi votare, tranne noi all’estero) e sarà composta da quella vecchia politica, quel “cuore di casta” che se non vorrà suicidarsi le riforme veramente necessarie non le farà mai.

Siamo troppo pessimisti? Ok, riproviamoci, torniamo al “I have a dream”. Allora, forza, yes you can, Walter, fai un programma di governo dove si elenca che nei primi 100 giorni si faranno riforme profonde necessarie alla giustizia. E’ troppo politicizzata? Magari fosse quello il più grave problema, basterebbe purgarla dai militanti che comunque non sono tutti. Qui la tragedia è che è la più lenta e disfunzionale dell’Occidente e per questo l’Italia crolla. Yes you can Veltroni sull’informazione: per esempio la Rai, già la Rai dei partiti tanto cara a Walter il vecchio, la liberiamo o no? E che fare per liberare l’Italia dalla casta di giornalisti asservita a politici come Berlusconi ma anche come Veltroni? Lo eliminiamo l’Ordine? E con gli editori? L’agevoliamo la concorrenza vera, anche se può far tanto male al Caw+De Benedetti?. Ahi ahi, could  you really?  E l’economia, privatizzazioni e liberalizzazioni vere e subito? Yes Walter, can you? Anche se poi le segreterie di un partito come il tuo non potranno più nominarne i manager? E sulle “social and ethic issues”, come farete nella “grande coalition” con Berlusconi e Fini? Chi decide sulla 194, la legge sull’aborto che loro non vogliono più, o sulla legislazione per le coppie di fatto, sui gay, sulla fecondazione assistita? Come? No, you cannot, forse non sono così urgenti per aiutare l’Italia a cambiare e restare al passo con il resto d’Europa? Ma quando arriva la coalizione del Caw, chi avrà più potere di veto su cosa far prima e cosa non fare assolutamente per l’Italia? Palazzo Chigi? Il Parlamento? Oppure il tutto si fonda nell’attendere sempre le indicazioni d’Oltretevere?

Ecco perché continuiamo a svegliarci dal “dream” pensando a Veltroni. Con uno come Barack Obama no, quello sì che fa sognare. Magari ci sveglieremo anche con lui, ma finché dura, il suo “yes we can” resta travolgente.  Quando lo abbiamo sentito dire da Walter Veltroni, l’entusiasmo è durato appena 24 ore.

Published in America Oggi/Oggi7  2-10-08

 

 

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