Chiodi visto da un abruzzese all’estero
di Dom Serafini. Vorrei dare una prospettiva alle dichiarazioni del governatore Gianni Chiodi sull’operato del Cram, l’organizzazione della Regione per gli abruzzesi all’estero. Dichiarazioni ampiamente riportate dalla stampa italiana ed internazionale. Come ad esempio: “Una Figura da Chiodi” é il titolo del reportage sul quotidiano AmericaOggi.
Gli abruzzesi all’estero che conosco sono d’accordo nell’affermare che sia nostro dovere aiutare l’Abruzzo, e non viceversa. Dopo aver frequentato alcuni membri e partecipato ad un suo convegno, posso dire che Cram é un’organizzazione che serve poco all’Abruzzo poiché non adempie ai bisogni della Regione, che sono: esportazione, turismo ed investimenti. Per crescere e creare occupazione, l’Abruzzo non puó contare sul mercato regionale e nazionale, visto che questi sono in recessione, pertanto deve guardare all’estero. Purtroppo il Cram non puó adempiere a queste funzioni, quindi bisogna trovare il modo di far leva sugli oltre 1,2 milioni di abruzzesi all’estero affinché questi possano essere in grado di aiutare la Regione.
Le sedi di rappresentanza dell’Abruzzo all’estero sono necessarie in paesi strategici ma se autogestite. Quando visitai la Casa Abruzzese a San Paolo in Brasile (citata nelle dichiarazioni di Chiodi come organismo non trasparente), per un articolo per Il Messaggero-Abruzzo, i dirigenti interpellati mi videro con sospetto e non risposero alle mie domande.
Detto ció, ecco alcune mie considerazioni su Chiodi:
*In vista di tutti gli scandali in cui é stato coinvolto, se Chiodi si dimettesse ne beneficierebbe il suo schieramento politico, specialmente se estraneo alle accuse. Naturalmente ció aprirebbe un vaso di Pandora, da contenere con risolutezza, ma sempre meglio del fattore “Sansone”.
*Negli ultimi 14 anni, la presidenza della Regione é passata da un’amministrazione chietina (Giovanni Pace), ad una aquilana (Ottaviano Del Turco), ad una teramana (Chiodi). Ora é il turno di una pescarese. Il doppio mandato non si é ancora verificato.
* Una campagna elettorale vincente dovrebbe far perno sui progetti per il futuro e non sui risultati passati, molti dei quali, seppur abbiano favorito la Regione in generale, non sono percepibili a livello locale.
Abruzzo [4] Gianni Chiodi [5]