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Freedom Tower, un ponte oltre la tragedia

Freedom Tower, un ponte oltre la tragedia

Alessandro Milone (September 18, 2015)
Rubenstein

Dal 29 maggio di quest'anno ha aperto al pubblico il nuovo osservatorio della Freedom Tower, il piu' alto in citta'.

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Se dovessi scegliere l'immagine piu' adatta per raccontare la Freedom Tower parlerei di un ponte. Non unisce due lembi di terra, ma la terra con il cielo. La vita con la morte.
Un ponte che passa oltre la tragedia.


La visita comincia in ascensore: un'esperienza multimediale avvolgente che attraversa, in 102 piani, la storia di una New York abbattuta e ricostruita, che tende sempre verso l'alto, finche' le porte si schiudono lasciando posto alla bellezza dirompente del panorama attuale.

Una vista che toglie il fiato. New York a 360 gradi: da Liberty Island all'Empire State Building, dal Ponte di Brooklyn a Jersey City, passando per la Trinity Church.
Sotto i piedi la vita frenetica di Wall Street e le persone che sembrano puntini, davanti agli occhi la pace infinita delle distese d'acqua della baia di New York, fino ed oltre il Ponte di Verrazzano. Un panorama che si staglia  perdita d'occhio e che arriva, quando il tempo lo permette, a 50 miglia.

Ma See Forever, l'osservatorio, va molto oltre la visita che rappresenta: un panorama infinito, di innumerevoli possibilita' e di irriducibile ottimismo.
E' impossibile, pero', non ricordare perche' la Freedom Tower esiste. Non si puo' evitare un brivido freddo lungo la schiena quando il pensiero corre alla disperazione che ha regnato alle sue fondamenta. Il nostro cervello ci protegge dai ricordi tristi. Con il passare del tempo lascia che scolorino affinche' facciano posto a tutto il bello che deve ancora regalarci la vita.

New York, invece, ha scelto di ricordare quanto terribile sia stato l'11 Settembre.
La Freddom Tower, alta 1776 piedi, come l'anno di indipendenza, e' visibile da ogni angolo della citta'.

Sorta come vedova della citta' si e' fatta regina dello skyline e racconta a tutti, ogni giorno, con coraggio, la sua tragedia ma anche che ha trovato la forza di andare avanti, superandola e guardando oltre. Ricorda, a tutti, e per sempre, lo spirito e la tempra di ogni americano.

La torre va molto oltre la tragedia: dimostra che persino sulle maceria di una delle piu' orrende catastrofi del nostro secolo puo' sorgere qualcosa di bello, bello oltre le aspettative.
Ammirando il panorama infatti, si e' assaliti da tante emozioni, ma una vince su tutte, guardando lo sterminato campo di possibilita': e' speranza pura.

Ho ringraziato l'ufficio stampa dicendole che mi aspettavo uno spettacolo stupendo, ma quello che mi si e' presentato agli occhi e' stato oltre le aspettative. Mi ha risposto: "Sono salita qua su un milione di volte ma, sempre, devo cedere alla tentazione di scattare una fotografia. Lo so che probabilmente e' sempre la stessa, ma per me e' un emozione diversa ogni giorno".

Dall'osservatorio, New York, puo' guardare dritto negli occhi, con ottimismo, il domani. Il panorama di una citta' che cambia volto ogni giorno ma che serba gelosamente nel cuore il ricordo, conscia che solo consapevole di uno dei piu' grandi orrori che ha dovuto sopportare, potra' guardare libera e fiduciosa al futuro e continuare ad essere la capitale del mondo.

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