"If I could vote I would certainly vote for ... Obama"
"If I could vote I would certainly vote for ... Obama"
Bisogna ammetterlo senza timore: le sorti del mondo per i prossimi quattro anni – o chissà, forse anche di più – sono nelle mani di pochi milioni di persone con passaporto americano. Le altre centinaia di milioni escluse dalla tornata elettorale vorrebbero in qualche modo intervenire all’interno di questo processo che le riguarda da vicino.
Bisogna ammetterlo senza timore: le sorti del mondo per i prossimi quattro anni – o chissà, forse anche di più – sono nelle mani di pochi milioni di persone con passaporto americano. Le altre centinaia di milioni escluse dalla tornata elettorale vorrebbero in qualche modo intervenire all’interno di questo processo che le riguarda da vicino.
Ma è inutile: se non hai il passaporto americano non sei ‘allowed’ ad esprimere il tuo parere in merito. Ma se non puoi votare, puoi sempre cercare di fare proseliti per la tua causa impersonata da uno dei due candidati. E come puoi fare tutto ciò se non creando un tuo personale messaggio da spedire alla community globale sperando che i cittadini statunitensi ti prendano un po’ in considerazione? Forse è questo uno dei motivi che induce tante persone in tutto il mondo a creare un self made spot da diffondere in rete. Se non puoi partecipare al processo, in teoria, puoi sempre tentare di incidere. Oppure ti cimenti a veicolare messaggi anche se della politica non ti interessa nulla: sei solo un po’ eccentrico e vuoi vivere la verve mediatica della campagna elettorale e ti divertirti con gli strumenti del web 2.0.
Qualsiasi possa essere la vera motivazione, scavando tra i server è possibile imbattersi in una serie di video non ufficiali dedicati ai due candidati alla casa bianca. O meglio, sono tutti – o quasi – per Obama. Ce ne sono in tutte le lingue e girati in ogni parte del mondo. Anche l’Italia invia i suoi messaggi ai cittadini con passaporto americano. Ecco quindi dei gondolieri veneziani che si cimentano in un remake di ‘Nel blu dipinto di blu’ dove ‘Obama’ è il punto centrale del refrain; ecco il consorte italiano di una cittadina statunitense estremamente rammaricato di non poter votare per l’uomo che cambierà in meglio le sorti del mondo; ecco degli americani o italo-americani in Italia che organizzano eventi per la raccolta fondi di Obama. Ma in tutti – tranne l’ultimo caso ovviamente – è evidente il grande rammarico di non poter essere parte di questa élite privilegiata che ha diritto di voto. E la loro sembra una sorta di preghiera – seppur scherzosa -affinché gli americani possa pensare quanto gravoso sia il loro compito.