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Cantare italiano con Domenico Modugno a Manhattan

Cantare italiano con Domenico Modugno a Manhattan

Mimì De Maio (March 9, 2016)

Il racconto della seconda tappa del tour newyorkese di Mimì De Maio prodotto da Spazio Cultura Italia. Location il Prohibition sull'Upper West Side.

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 La seconda tappa del mio tour prodotto da Spazio Cultura Italia, è passata per il Prohibition club all’Upper West Side di fianco al Central Park. Anche questa volta un live condiviso con altri artisti.

Con me Meghan McGeary, Oda e tanti altri. Dal rock al country, dal pop al rap, dal jazz al blues…e poi la canzone italiana. Ero l’unico a cantare in italiano. Ho cantato come al solito le mie canzoni ma questa volta accompagnato da una band al completo di straordinari musicisti americani con Chris Vega al basso, Gabe Cummins alla chitarra e Bryan Garbe alla batteria. Il “limite” della lingua non è stato un ostacolo. Il pubblico ha partecipato con grande entusiasmo. Sul finale di una canzone mi sono lanciato in una improvvisazione richiamando Volare del grandissimo Domenico Modugno. Il pubblico (interamente americano) ha risposto cantando “volare oh oh, cantare oh oh oh oh”.

È stata energia pura. Non lo davo per scontato. Non credo che tutte quelle persone conoscessero la canzone di Modugno. Ma è la dimostrazione che una cosa quando è bella travalica i tempi e i luoghi.

Mentre cantavo ripensavo al valore della nostra musica, a quanto artisti come Modugno, Caruso ma prima ancora penso ai grandi maestri dell’opera colta, Donizetti, Mercadante, Mascagni hanno saputo rendere grande la cultura italiana. Hanno gettato le basi per tutto ciò che viene suonato oggi.

Perché si è fermato tutto? Una conseguenza economica? Il soggetto economicamente più forte ha imposto la propria cultura. Molto semplice. Per questo le radio italiane trasmettono per il 90 % musica americana con oggettive ricadute sulla produzione italiana emergente. Qualche giorno fa sono entrato da Kiton all’angolo tra la quinta e la 54esima. Trasmettevano un disco di Mina. È stata una sensazione nuova. Gli store in Italia trasmettono musica americana, le hit list del momento.

Non dobbiamo aver paura dei classici italiani noti all’estero. Volare, L’italiano di Toto Cotugno un brano ricco di significato e ancora, Champagne con il quale Roberto Carlos ancora oggi chiude i concerti in Brasile. Nel nostro Paese commettiamo continuamente l’errore di etichettare queste esperienze musicali di grande successo, come “materia” per gli stranieri. Se ci pensate è lo stesso atteggiamento che abbiamo con le chiese, le piazze e le opere d’arte. Le diamo per scontato. Andiamo all’estero e facciamo file di un’ora per visitare un museo, a casa nostra non sappiamo nemmeno dell’esistenza. Ieri sera invece in un piccolo locale di Manhattan sono stato fiero di cantare nella mia lingua.

Alla prossima tappa.

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