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Del Piero, Pirlo, Totti quando l'addio diventa un trauma

Del Piero, Pirlo, Totti quando l'addio diventa un trauma

Antonia Postorivo d'Ali (February 22, 2016)

Del Piero, Andrea Pirlo e Francesco Totti quando l'addio è un trauma

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Il calcio in Italia a volte divide, fa litigare amici di vecchia data, marito e moglie, ferma città intere. Non so se sia un bene o se sia un male, ma accade. Questo è accaduto con l’ultima intervista rilasciata, giorni fa, dal Capitano della Roma, Francesco Totti, grandissimo giocatore della Roma e dell'Italia. Un’intervista che ha diviso i tifosi dell’AS Roma e non solo.

Il Capitato della Roma nell’intervista ha esternato tutto il suo malcontento verso la Società AS Roma e verso l'Allenatore Luciano Spalletti. Tanti sono stati i siti di giornali stranieri che hanno ripreso la notizia.



L'intervista di Totti era piena di amore per la propria squadra ma anche piena di amarezza per vedersi spesso relegato in panchina. Amarezza per una carriera che sta volgendo al termine. Non è facile accettare che il tempo passi. Non è facile accettare che, alla soglia dei 40, si è giovanissimi per altri lavori ma anziani per fare i calciatori. Non è facile nemmeno per un grande campione quale è Francesco Totti. Ma sono le regole d'ingaggio, le regole del gioco. Ogni grande club, ad un certo punto, deve salutare i propri campioni, ed ogni grande campione, ad un certo punto, deve salutare il proprio club. Campioni che hanno contribuito a raggiungere grandi vittorie. La mia Juve lo ha fatto. Lo ha fatto salutando Alessandro Del Piero. Grande attaccante e bandiera della Juve sin dal 1993 quando, grazie all'indimenticabile Giampiero Boniperti venne acquistato per cinque miliardi di vecchie lire, firmando il suo primo contratto da profesisionista.



Lo ha fatto salutando un calciatore di grande qualità come Andrea Pirlo quando decise di andare a giocare nella squadra di calcio New York City Football Club. Perchè una Juventina come me parla di un periodo triste che sta vivendo un campione di un’altra squadra ? Perchè quando un campione vive un periodo cosi triste, cosi delicato, cosi importante non deve essere lasciato solo. La società deve stare vicino ai propri campioni, alle proprie bandiere ed accompagnare la loro uscita nel miglior modo possibile. La Juve lo ha fatto. Si, posso affermare che lo ha fatto e fatto sempre con stile. Lo stile Juve. Lo stile della Grande Signora. La stessa Grande Signora che non si ferma più e arriva a 15 vittorie consecutive in campionato di Serie A 2015-2016.



Dal 31 ottobre 2015, giorno del successo sofferto nel derby dove al minuto 93, grazie a Cuadrado, la Juventus non conosce ostacoli e la sua striscia di vittorie consecutive tra Campionato e Coppa Italia impressiona: 18 successi consecutivi, 15 dei quali nell'attuale torneo. La rimonta è stata completata. Dopo la 10° giornata (ko a Sassuolo) la squadra di Allegri era 12° in classifica a 11 punti dalla testa. Da Juventus-Torino 2-1 alla sfida dello Stadium, ecco le 15 perle di Allegri (che diventano 18 contando anche la Coppa Italia ).



Che dire … è veramente una Storia di un grande amore  

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