La pace degli Dei
La pace degli Dei
La pace degli Dei
Una sera in un paese abbandonato un uomo camminava da solo per passare qualche ora tranquillo
era un posto sul mare che viveva sopratutto d’estate di qualche turista di ritorno figli di emigrati al nord avventurieri e da qualche anno meta di viaggiatori in cerca di lavoro provenienti dalla Siria e dall’Irak
Sulla spiaggia c’erano tre lidi che a fortune alterne erano già stati dei bar delle gelaterie e delle pizzerie che adesso tentavano il grande passo nel dorato mondo delle sdraio in affitto
Il primo si chiamava proprio “la Sdraio” era di di Peppino Mussu Stortu un uomo tutto di un pezzo grande lavoratore che aveva coinvolto nell’impresa tutta la famiglia tra nipoti cugini e figli di secondo letto erano più di cinquanta dipendenti ma il bagno era quasi sempre deserto perché a nessuno in paese piacevano quei ghiaccioli alla senape dei balcani che venivano spacciati per una vera delizia la sera alle nove e mezza quando andava giu il sole il locale tirava i remi in barca e tra un piagnisteo e un se dio vuole si andava a letto come le galline
Il secondo lido si chiamava “La Tappina” apparteneva alla famiglia dei Zumpafosse un notevole gruppo familiare che negli anni 80 aveva fatto fortuna con la vendita dei Zimmari Volanti una nuova specie di piccioni inventata in laboratorio che invece di sporcare puliva cioè questi Zimmari volavano nel paese e raccoglievano carte e rifiuti che poi distruggevano con un complesso processo di digestione teleguidata dalla centrale di Modena insomma una famiglia con una base solida di capitali avevano comprato delle poltroncine colore pelle di serpente verniciata che quando ti sedevi ti si macchiava il culo e le lampade erano state disegnate da Gigino Teodolite il più conosciuto architetto della piana la Tappina era famosa per la musica la sera dalle 11 in poi partivano le selezioni musicali dei più grandi nomi della dance locale Victor ‘u Spinnato Mariano 112abarth poi Helena Scamacciaova e Filomena Flou il mito della notte novità e grandi classici
insomma uno scenario da riviera romagnola anni 60….tuttavia a parte qualche vecchia zia in cerca di avventure pomeridiane il locale era sempre vuoto una desolazione tremenda nessuno ballava nessuno prendeva il sole le poltrone pelle di crotalo erano sempre vuote sembrava la calma nera degli abissi
Poi c’era il terzo lido “La pace degli dei” il più piccolo in fondo alla spiaggia tirato su da un gruppo di ragazzi appena tornati dopo anni di emigrazione a Lugano tanto che tutti chiamavano i Sguizzeri un posto modesto senza grandi attrazioni a dire la verità ma con la signora la mamma dei Sguizzeri che era una cuoca strepitosa faceva delle polpette di melanzane che persino il campione europeo di Polpette il vecchio Giancarlone La Pantera della Presila le invidiava non c’era musica ne sedie a sdraio non c’erano cocktail solo polpette la fila di persone cominciava alle 3 di pomeriggio e fino alle 8 si combatteva per avere un a polpetta calda in mano la signora Fulgida era uno schianto con i suoi grembiuli a quadri rossi e bianchi impastava infornava condiva chiacchierava la gente arrivava persino dai paesi vicini un vero successo da qui a qualche anno i Sguizzeri avrebbero potuto aprire un vero e proprio ristorante stellato con la benedizione dei migliori critici della costa ma…
La notte del 3 maggio giorno emblematico in cui tutte le attività turistiche erano ferme per ristrutturazione
un grande incendio distrusse “La pace degli dei”
nessuna polpetta più avrebbe fatto sognare la costa
l’uomo continuò a camminare solitario tra un ghiacciolo alla senape e un panino alla Despar
nella profonda silenziosa calma degli abissi
finalmente eravamo tutti uguali