Letta e il governo col "mangiatore di bambini"
Letta e il governo col "mangiatore di bambini"
Alla vigilia del 25 aprile, l'ex comunista Napolitano lancia un giovane ex Dc a formare un governo delle "larghe intese" che non si vedeva dai tempi di De Gasperi e Togliatti
Forse non e’ una coincidenza che in questo 25 aprile, festa che in Italia celebra la liberazione dal nazi-fascismo, a Roma stia succedendo quello che non era piu’ accaduto dal dopoguerra: siamo nel mezzo di consultazioni che dovrebbero far nascere un governo formato con ministri sia del maggior partito di sinistra che del maggior partito di destra.
Con l’incarico infatti che l’ex comunista Giorgio Napolitano ha dato al “giovane” (46 anni? Obama e Clinton stavano gia’ per diventare presidenti!) e, ricordiamolo, ex Dc Enrico Letta, Pd-Pdl tenteranno di fare quel governo delle “larghe intese” come riusci’ nel 1946 alla DC e al PCI di De Gasperi e Togliatti. Erano tempi molto piu’ drammatici quelli, altro che “ultima spiaggia” (per chi lo avesse dimenticato: se non fossero arrivate in tempo le navi cariche di grano dall’America inviate dal sindaco di New York Fiorello La Guardia, migliaia di italiani sarebbero morti di fame…) e cosi’ coloro che avevano paura del “baffone mangia bambini” non esito’ a farci insieme il governo. Anzi, addirittura al “Migliore Mangiafuoco” fu dato il ministero della Giustizia, perche’ solo Togliatti avrebbe potuto proclamare l’amnistia nei confronti dei fascisti ancora in galera senza far scoppiare la rivoluzione in Italia.
Gia’, la giustizia. Prevediamo che sara’ ancora la poltrona di ministro della Giustizia, piu’ che quella dell’economia, a determinare se la “Letta via” sara’ quelal giusta per far nascere quell governo senza il quale, secondo il padrino Giorgio, non sarebbe rimasta alcuna alternativa se non un drammatico ritorno alle elezioni con lo spettro del caos provocato dalla “porcata” di legge elettorale.
La scelta di Napolitano, il vero capo di questo governo, caduta su Enrico Letta era scontatissima, perche’ era stato proprio il vicesegretario del Pd e nipote del consigliere di Berlusconi, che sette mesi prima delle elezioni si era candidato ad essere l’uomo “delle larghe intese”. Infatti, con preciso calcolo, Letta il giovane dichiarava gia’ nell’estate del 2012: “Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo”.
Tutto bene quel che iniziava male quindi? Ieri la Cnn come Al Jazeera, facevano a gara a far riapparire il faccino gentile di Letta per rassicurare il mondo che l’Italia con il suo premier “piu’ giovane” uscira’ presto dal caos politico, salvando l’euro e la gia’ fragile ripresa dell’economia globale.
Allelulia? Habemus premier? Se sulla “giustizia” Silvio Berrlusconi non verra’ piu’ messo all’angolo, il governo del “dopoguerra” nascera’. Ma se veramente con Enrico il piccolo tutto dovesse cominciare ad andar meglio e magari anche i forconi a cinque punte spariranno dalle piazza? Ad un certo punto anche al “mangiatore di bambini” Togliatti fu dato il ben servito. Gia’, chissa’ se a Silvio, in questo 25 aprile, che intanto si sta godendo ancora il sole del Texas nel ranch del suo amico GW Bush, il fedele consigliere, lo zio Gianni, gli abbia mai ricordato come ando’ a finire a quel primo ministro della Giustizia dell’Italia del dopoguerra.