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Italia avanti senza Bersani e quel PD

Italia avanti senza Bersani e quel PD

Stefano Vaccara (April 19, 2013)
Pier Luigi Bersani

Il leader del Partito democratico annuncia le dimissioni. Anche questa decisione arriva con grave ritardo

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AGGIORNAMENTO (sabato 9:45 ora di NY)


Ecco che la riproposta del Pd di Giorgio Napolitano mi riconferma quello che ho scritto ieri sera: il PD e' Partito Dietro, che non sa guardare piu' avanti.
All'assemblea del Pd hanno votato per alzata di mano sulla conferma di Napolitano e c'e' stato solo un voto contrario (bravo Corradino!) e quattro astenuti. Operazione bis quindi, ma che Italia esce da una soluzione del genere? Un paese ostaggio dei ricatti e pure dei partiti. . Fabrizio Barca, ministro uscente e possibile futuro leader del Pd, ha detto: "Incomprensibile il no a RodotĂ  o Bonino". Gia', proprio cosi' incomprensibile. Anzi comprensibilissimo. Gli apparatcik hanno paura di guardare avanti perche' sanno che sparirebbero. Il PD affonda? Che i giovani si affidino subito a Barca, o anche a Renzi, prima che sia troppo tardi...


Pier Luigi Bersani si dimette dal Pd, mossa che avrebbe dovuto fare il giorno dopo le elezioni. Il Pd con lui era ormai il Partito Dietro... gia' partito rimasto dietro a tutto, alla storia e al futuro, a quell'internet che ha reso inutile gli "inciuci" di un tempo che venivano coperti da stampa compiacente e invece adesso vengono spiattellati da un qualsiasi blog. Bersani non ha capito che la politica in Italia, dopo il 25% di M5S, non puo' piu' essere e non sara' mai piu' la stessa. Bersani era un apparatcik del secolo scorso. Magari pure preparato, ma per un modo di far politica datato, che non serve piu'.
Non e' detto che senza l'egemonia del "Partito Dietro", l'Italia non possa andare avanti. Rifondare il PD quindi per farlo diventare un partito moderno, che anticipi gli eventi e le proposte invece di continuare a subirle. Vada in pensione la nomenclatura cresciuta nel Pci. La sua storia non e' stata tutta da buttare, ma e' appunto storia. Matteo Renzi, che difetti ne mostra tanti, da almeno la sensazione di aver capito che ormai anche gli "inciuci" si fanno alla luce del sole, cioe' di internet. Si deve ora tener conto "in diretta" del giudizio dei cittadini, oppure si viene travolti. Piu' che la bocciatura di Romano Prodi da parte di almeno cento deputati del Pd, cio' che ha  condannato Bersani e' una semplice domanda al quale non c'e' stata finora risposta: perche' Stefano Rodota', che sarebbe stato gia' presidente, non poteva essere scelto dal Pd nonostante provenisse dalla storia del partito e soprattutto lo voleva la maggioranza degli italiani di sinistra? La sensazione e' stata che la risposta di Bersani fosse: perche' non piace a Berlusconi. Appunto. Bersani e' rimasto dietro, anzi fuori dalla storia futura dell'Italia. Giusto che lasci.

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