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Analisi sulle leadership politiche inItalia. Rosy Bindi vince, Fini a ruota

Analisi sulle leadership politiche inItalia. Rosy Bindi vince, Fini a ruota

Dom Serafini (October 30, 2011)

Per coloro che vorrebbero capire "chi é chi e cosa fa" in questa giostra che é la politica italiana, presento un breve resoconto multi-partisan

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 di Dom Serafini. Si parla tanto di mancanze di alternative alla priemership di Silvio Berlusconi. Vediamo allora chi sono i potentiali leader che vorrebbero prendere il posto di Berlusconi.

Bersani. Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico (Pd). A livello di immagine si danneggia quando viene ripreso con il sigaro in bocca. É attaccato da diversi fronti, l'ultimo per il caso di Filippo Penati, suo ex braccio destro, indagato per concorso in corruzione, che non è stato allontanato dal partito. Non é giustificabile che un capo di partito aspirante alla leadeship nazionale non sappia cosa accade intorno a lui e non abbia la risolutezza di epurare di tutti i personaggi a lui vicini che in qualche modo siano compromessi. A sfidare Bersani vi sono:

Bindi. Rosy Bindi (la “passionaria”), vice presidente della Camera dei Deputati e presidente del Pd. Di indole centrista, non é riconducibile a nessuno scandalo ed é temutissima da Berlusconi. Rappresenta l'unica vera alternativa a Berlusconi. Ironia della sorte, una donna, ma non tra le tante preferite da Berlusconi.

D'Alema. Massimo D'Alema, deputato del Pd é stato coinvolto in tante inchieste giudiziarie, ma ció che scotta di piú é la vicinanza a personaggi indagati e persino uno arrestato con l'accusa di bancarotta fraudolenta. D'Alema fa binomio con Walter Veltroni, deputato del Pd, noto per aver fatto scempio di tutto ció che ha toccato (“L'Unitá”, la Rai, le riforme radio-Tv, la cittá di Roma, l'industria audiovisiva, ecc.). Come affermato dal sindaco di Bologna Virginio Merola del Pd, “Basta con D'Alema e Veltroni”.

Fassino. Piero Fassino, sindaco di Torino. Coinvolto in inchieste giudiziarie, spesso contestato dalla base del Pd e bersagliato dalla satira politica di destra e di sinistra. Ad ogni modo, come sindaco, ha il 68,5% di gradimento, il piú alto in Italia.

Finocchiaro. Anna Finocchiaro, senatrice e grande speranza del Pd. Speranza delusa dall'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il marito. In precedenza era stata associata a personaggi che sono stati indagati senza mai ripudiarli.

Franceschini. Dario Franceschini, presidente del gruppo del Pd alla Camera dei Deputati. Centrista di indole veltroniana é stato il secondo favorito dopo Bersani alla corsa verso la segreteria del partito. Mai toccato da scandali, l'unica critica é stata per un libro semi-erotico

che ha scritto.

Letta. Enrico Letta, deputato alla Camera e vice segretario del Pd. Nipote di Gianni Letta. É anche vice presidente della sezione Italiana dell'Aspen Institute il cui presidente é Giulio Tremonti. Centrista di buona etica e morale e con buoni contatti multi-partisan: un Casini

della sinistra. Una critica é che a volte ha salvato la maggioranza di Governo con assenze o voti diversi da quelli del proprio gruppo. Non favorevole all'Idv di Di Pietro come alleato.

Profumo. Alessandro Profumo, soprannominato “Arrogance” é un banchiere di spicco, ex Ad del gruppo Unicredit. Abbastanza ricco da sostenere una campagna politica per conto della sinistra. A sfavore ci sono elementi come essere stato un banchiere (non apprezzato dagli indignados) e coinvolgimento nell'inchiesta del riciclaggio di fondi Ior, attivitá in Ucraina e Russia ed indagato per frode fiscale.

Renzi. Matteo Renzi, sindaco di Firenze del Pd. Un piccolo procedimento penale nello scorso agosto, ma é balzato alle cronache per la visita che fece nel 2010 alla villa di Berlusconi ad Arcore (se fosse stato un incontro istituzionale sarebbe andato a Palazzo Chigi). Oggi Renzi é una faccia nota al Tg1 della Rai ogni qualvolta c'é bisogno di criticare la sinistra.

Vendola. Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia. Scalfito dallo scandalo della Sanitá in Puglia, afferma di essersi liberato di tutti i personaggi compromessi. Paragonabile all'ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari: molto bravo a conquistare spazio sulla scena nazionale. Come Cacciari usa un linguaggio accademico e ci tiene a mostrarsi diverso, specialmente sbandierando la sua omosessualitá con un vistoso orecchino. Non fa nulla per conquistare il grande bacino dei moderati (da cui potrebbe attingere), anzi li esaspera con forzate posizioni estremiste.

Violante. Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati. In Parlamento fece parte della commissione d'inchiesta sul caso Moro. Fu presidente della commissione parlamentare Antimafia. Politico del Pd grigio e di vecchia guardia, depositario di segreti.

La carrellata di leader, potenziali leader e aspiranti leader fuori il Pd continua con:

Bonino. Emma Bonino, vice presidente del Senato in quota Pd ma legata a Marco Pannella, fondatore del Partito Radicale e molto bravo ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica. Il partito gestisce un'emittente radiofonica a copertura nazionale che fornisce un ottimo servizio pubblico, ma a livello politico mira piú allo “shock” che al consenso.

Bossi. Umberto Bossi. Deputato e ministro. Controverso, volgare e rozzo capo della Lega che ha co-fondato, gli piace circondarsi di persone in armatura da crociati. Oggi é contestato dalla base leghista per la sua sudditanza a Berlusconi e l'appropriazione di poltrone nella “Roma ladrona”. Il partito comunque continua ad essere nelle sue mani e quelle della sua famiglia.

Casini. Pier Ferdinando Casini, deputato Udc, partito da lui co-fondato. Sempre in bilico tra il Pdl e Pd, non offre una linea politica chiara. I suoi interventi nei Tg sono intercambiabili e

possono essere usati in qualsiasi stagione. A danneggiarlo é anche la sua vicinanza al segretario dell'Udc condannato per corruzione ed indagato per truffa e associazione a delinquere.

Di Pietro. Antonio Di Pietro. Deputato e fondatore dell'Italia dei valori (Idv), un partito a gestione familiare. Di Pietro é considerato un politico di destra associatosi alla sinistra per astio verso Berlusconi. L'Idv ha avuto un buon numero di esponenti indagati, tra cui uno per mafia.

Fini. Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati e fondatore del partito Futuro e libertá. Fino al 2010 é stato molto apprezzato all'estero e considerato a livello multi-partisan in Italia l'erede naturale di Berlusconi. Alcuni scandali politici (legate a vicende personali) ne hanno intaccato la patina. Mai associato ad indagini giudiziarie.

Formigoni. Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Nella sua carriera ha cambiato 5 partiti ma sempre come rappresentante di Comunione e Liberazione (il sito Dagospia lo chiama “Comunione e Fatturazione”). La piú recente candidatura alla Presidenza della Regione é stata contestata. Inoltre é stato sotto inchiesta per irregolaritá nella raccolta delle firme per la sua candidatura. Coinvolto nello scandalo “Oil for food”.

Grillo. Beppe Grillo, comico milionario buttatosi in politica con il Movimento 5 Stelle. Molto apprezzato da Berlusconi che ha dichiarato, “Lunga vita politica a Grillo”, [visto che] “il 95% dei suoi elettori sono voti sottratti alla sinistra”.

Montezemolo. Luca Cordero di Montezemolo, marchese, é co-fondatore di Italia Futura. Protetto da Gianni Agnelli é stato uno di quattro manager meglio stipendiati in Italia ed ha buoni legami con i politici e manager berlusconiani. Gli piace spostarsi in elicottero e non si identifica con il comune cittadino. É noto per aver “venduto gli incontri con Agnelli”.

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