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Cinque domande a Graziella Bivona

Cinque domande a Graziella Bivona

Dom Serafini (March 25, 2008)
Nella foto: Graziella Bivona

Con questo intervento diamo inizio ad una serie di interviste ai candidati per il Parlamento con il voto degli italiani all'estero del collegio elettorale nord e centro America.

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di Dom Serafini. Socio fondatore del quotidiano italiano negli Usa, AmericaOggi, e vice direttore di Radio Icn, la  54enne  Graziella Bivona  originaria di Messina, é per la seconda volta candidata alla Camera in quota Italia dei Valori per il PD.

Alla Bivona, che é residente nel New Jersey dal 1974, ma di sola cittadinanza italiana, abbiamo rivolto le tradizionali cinque domande.
Domanda: Graziella, sei una persona ben voluta e ben conosciuta a New York e nel New Jersey, molto piú di alcuni altri candidati del PD, ma come farai a farti apprezzare  a Montreal e Toronto?
Risposta: Ho in agenda una serie di incontri in Canada:  Windsor, Edmonton, Vancouver e poi uno molto importante a Toronto e a Montreal. La circoscrizione del nord e centro America  è  immensa, circa due volte e mezzo quella europea, quindi viaggiare, oltre che problematico, diventa anche costoso. In ogni caso non credo di essere sconosciuta in Canada. Da anni svolgo attività  a favore degli italiani all’estero essendo impegnata con associazioni come l’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie,  la Famiglie Italiane Lavoratori Emigrati e Famiglie, la Federazione Italiana Emigrazione e Immigrazione, ed altre: tutte a stretto contatto con la comunità italiana sparsa per il mondo. Queste associazioni che operano  nell’interesse e per la tutela degli italiani all’estero  mi invitano ai loro convegni e alle conferenze  che io seguo religiosamente: Da Parigi, a Buenos Aires, da Roma a Bruxelles,  dove incontro tanta gente e leaders delle varie  comunità; anche del Canada.
D.: Pensi veramente che il programma sia importante o la persona che andrá a rappresentarci?
R.: Penso sinceramente che, in una circoscrizione come la nostra, cosí multiforme con le sue diverse esigenze e problematiche territoriali  e anche nei meandri della politica italiana, oggi giorno sia piú che mai importante che i candidati politici si propongano ai propri elettori nelle varie circoscrizioni con una piattaforma di programmi ben chiari e realizzabili. I candidati devono prendersi la responsabilitá di attuare tali programmi evitando di farsi sviare da offuscamenti politici che talvolta vanno contro l’attuazione di tali programmi e quindi contro il benessere dei cittadini. Io sono un candidato che ha le idée ben chiare sui programmi di cui hanno bisogno le nostre comunitá del nord e centro America. Io penso sia giunta l’ora di praticare solamente la politica dei valori, della trasparenza e del fare.
D.: Perché secondo te il deputato uscente, Gino Bucchino, ha prima fatto intendere che non si sarebbe ripresentato ma poi non solo si é ricandidato, ma ha anche ostacolato un bravo candidato quale Giovanni Rapaná?
R.: É una domanda che dovresti fare a Gino Bucchino o a Giovanni Rapanà.
Per quanto mi riguarda  io ho seguito con molto interesse tutto l’iter delle candidature e sono stata in stretto contatto con tutti gli  amici di lista. Tutte persone  rispettabilissime. Sono molto dispiaciuta, naturalmente, che Giovanni Rapaná non sia fra i candidati. A mio avviso è una persona validissima, trasparente e democratica, molto importante per il PD a cui sono sicura non fará mancare il suo appoggio e la sua esperienza politica. Mi pare che lo stia giá facendo no?
D.: Come giornalista, che ne pensi del fatto che, durante le scorse elezioni il senatore uscente Renato Turano abbia fatto sí che il giornale italiano di Chicago non concedesse spazio editoriale  ad un altro candidato?
R.:  Non mi risulta niente di tutto ció. Che io sappia non ci sono quotidiani o settimanali italiani a Chicago. Comunque, sinceramente, non penso che il senatore Renato Turano possa fare delle cose di questo genere.
D.: L’esperienza passata con gli eletti all’Estero é stata di totale delusione. Visto che sei al corrente di questo fatto, cosa ti proponi di fare di diverso?
R.: Non tutti la pensano cosí. Secondo me l’esperienza dei parlamentari italiani all’estero é stata comunque fondamentale. Sono state fatte delle cose importanti che purtroppo  non sono emerse perché  il governo, fin dal primo giorno, traballava. Non dimentichiamo che gli eletti all’estero hanno determinato la maggioranza di governo. Purtroppo la stampa, impegnata a riportare le trame di palazzo, ha dimenticato di comunicare i programmi realizzati e in via di finalizzazione per gli italiani residenti all’estero che i nostri parlamentari  hanno iniziato con i loro respettivi gruppi di lavoro. Esempio di cosa fatta é la risoluzione da parte del Ministero dell’Economia che dal 2008 estenderá la destrazione Ici agli italiani residenti all’estero proprietari di immobili non affittati in Italia. Esempio di legge vicino ad essere approvata ma interrotta dalla caduta del governo, é la proposta di legge per il riconoscimento e riacquisto della cittadinanza italiana per coloro che l’abbiano persa. Come prima esperienza non mi sembra niente male!  Certo si sarebbe potuto fare di piú ma sono sicura che se eletta, questi  iniziative in corso d’opera avranno la mia prima prioritá.

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