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Da San Diego a L’Aquila per documentare il dramma del terremoto

Da San Diego a L’Aquila per documentare il dramma del terremoto

Dom Serafini (November 2, 2009)
Generoso D'Agnese
Da s. a d.: Sante Di Santo (responsabile Protezione Civile Nuova Acropoli Pescara), “big” Luciano Borsari, Berardino Fiorilli (vicesindaco Comune di Pescara), Diana Narcisi (direttrice Nuova Acropoli Pescara)

Nato a Caracas, vive a San Diego, ha casa in Venezuela e Brasile, ma si rilassa nella casa dei genitori a Guardiagrele, in Abruzzo

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di Dom Serafini. Un fotografo d’autore per raccontare l’odissea vissuta dall’Associazione Nuova Acropoli  dopo i tragici momenti del terremoto all’Aquila dello scorso 6 aprile. È stato questo il senso dell’iniziativa promossa dal sodalizio culturale e di protezione civile presso i suoi locali di Pescara.


La Nuova Acropoli é l’associazione per la protezione civile di Pescara che per prima é andata a soccorso dei terremotati aquilani e ha perso 5 soci sotto le macerie.
Il fotografo d’autore é il 54enne Luciano A. Borsari (“Big Luciano” per gli amici) che quando é stanco di schivare pallottole durante le dimostrazioni violente nella nativa Venezuela, si ritira nella sua casa di Guardiagrele (Ch) a fare foto per diletto.
Dove c’é pericolo non puó mancare Big Luciano, che munito della sua inseparabile Canon D30, é andato tra le macerie di L’Aquila. Il risultato “Un fotografo d’autore nel nido dell’Aquila finita”, recentemente presentato alla Nuova Acropoli Pescara, con una proiezione fotografica multimediale, ha raccontato in 60 immagini il reportage giornalistico che ha portato Borsari tra le macerie e i campi di accoglienza dell’Aquila e dei paesi limitrofi distrutti dal sisma.
Durante la presentazione, il giornalista pescarese, Generoso D’Agnese, ha percorso brevemente le tappe della carriera professionale di Borsari e ha confermato il gemellaggio culturale che nel 2009 ha unito Nuova Acropoli alla testata Abruzzo nel Mondo ed all’Associazione Abruzzesi nel Mondo, grazie alla quale è stato possibile far pervenire fondi dai conterranei residenti negli Stati Uniti all’unico sodalizio culturale attualmente operante nella città dell’Aquila.
“Un viaggio nel nido dell’Aquila”, ha raccontato lo stesso Borsari  “ferita dal sisma. La mia vuole essere una testimonianza sulla forza della terra e sulla forza degli uomini e il racconto in immagini dell’esperienza vissuta da questa associazione culturale che nel sisma ha perso la sede aquilana, il suo responsabile nazionale della Protezione Civile e altri soci del sodalizio, ma che ha saputo allestire in poche ore e contando sui propri volontari un efficiente campo di accoglienza nel [quartiere aquilano] di Pile.”
Luciano Borsari è nato a Caracas e vanta origini abruzzesi ed emiliane, ma da quasi 30 anni è anche cittadino statunitense e vive a San Diego in California. Con una moglie brasiliana, oggi fa la spola tra l’Abruzzo, la California, Brasile e Venezuela. Dopo un’esperienza professionale all’Onu, ha abbracciato la professione di fotoreporter. I suoi scatti hanno calcato le pagine di numerose testate americane e hanno documentato momenti di particolare tensione: dal passaggio di narcotrafficanti al confine Usa-Messico, alle manifestazioni in Venezuela contro il governo di Hugo Chavez. Ma hanno regalato anche ritratti patinati degli eroi dello sport e del mondo cinematografico.





 

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