L’altra sera abbiamo assistito ad una bella serata di musica e parole presso l’impagabile Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University.
Ad organizzare l’evento, assieme al sempre ottimo Stefano Albertini, l’ubiqua Letizia Airos, come noto direttrice/presidente/plenipotenziaria/nume tutelare di questo premiato sito web, e l’immaginifico Gaetano Calà, responsabile di ANFE Sicilia.
Sul palco, piccolo ma accogliente, si sono alternati musicisti italiani di valore, dai siciliani Sun al chitarrista Marco Cappelli, da Mauro Pagani a Roy Paci. Tutti si sono soffermati sulle rispettive esperienze musicali, per poi imbracciare gli strumenti e proporre alcuni estratti del loro repertorio.
|
Roy Paci |
|
I Sun |
I Sun, che colpevolmente non conoscevo, hanno proposto alcuni pezzi in veste acustica ispirati alla tradizione musicale siciliana, espressa con rispetto e notevole ispirazione, grazie anche all’ottima tecnica strumentale ed alla passione che visibilmente li anima. Davvero una bella sorpresa.
A seguire, abbiamo assistito ad un bellissimo duetto tra Marco Cappelli alla chitarra acustica, loop ed altre diavolerie elettroniche, ed il grande Mauro Pagani al violino elettrico, ormai una presenza fissa sulla scena newyorkese. Marco Cappelli è un musicista di incredibile talento che meriterebbe una platea molto più vasta, disponendo di notevolissima tecnica strumentale e di rimarchevoli capacità compositive. Con Mauro Pagani hanno dato vita ad una straordinaria improvvisazione sulle arie di una canzone popolare campana che avremmo voluto non finisse mai.
Purtroppo l’inflessibile Letizia ha interrotto questo momento di personale estasi mistica per ragioni di scaletta e di tempi mentre ero in procinto di raggiungere il Nirvana. Spero davvero di poter avere il privilegio di riascoltare questi due straordinari musicisti assieme quanto prima.
Infine, è salito sul palco Roy Paci che con garbo ed ironia ha descritto la sua esperienza di musicista ed ha proposto 3 videoclip di altrettanti pezzi, tutti molto divertenti e piacevoli.
Insomma, davvero una bella serata che ha avuto l’unico torto di concludersi troppo presto.
a proposito del duetto
Rimane traccia sonora del raro incontro improvvisato tra i due maestri oppure gli studiosi della materia dovranno unicamente fare leva sui ricordi e sulle descrizioni degli spettatori?